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PALLANUOTO - Polemiche e Ricorso al TAS Dopo un Arbitro e una Giuria Controversi

08-08-2024 17:47

STAFF TITAN SPORT

News, Sezione Pallanuoto, Notizie di Sport, #titansport, #titanpallanuoto,

PALLANUOTO - Polemiche e Ricorso al TAS Dopo un Arbitro e una Giuria Controversi

PALLANUOTO - Polemiche e Ricorso al TAS Dopo un Arbitro e una Giuria Controversi

 

 

 

Polemiche e Ricorso al TAS Dopo un Arbitro e una Giuria Controversi

 

 

 

La pallanuoto italiana si trova al centro di una tempesta mediatica e sportiva dopo una decisione arbitrale controversa durante il quarto di finale tra Italia e Ungheria alle Olimpiadi. La Federazione Italiana Nuoto (FIN) ha espresso una forte indignazione per l'espulsione del giovane Francesco Condemi, episodio che ha innescato un'ondata di critiche e il possibile ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS).

 

La Scintilla: L’Espulsione di Condemi

Durante il match, il giocatore azzurro Francesco Condemi è stato espulso per quattro minuti, a seguito di una revisione al VAR da parte dell’arbitro montenegrino Miskovic. Il momento cruciale è avvenuto quando Condemi ha segnato quello che sarebbe stato il gol del pareggio, portando il punteggio sul 3-3. Tuttavia, l’arbitro ha annullato il gol e ha sanzionato Condemi per “condotta violenta”, una decisione che ha lasciato esterrefatti non solo i tifosi italiani, ma anche gli esperti di pallanuoto.

Le immagini mostrano chiaramente che il contatto tra Condemi e il giocatore ungherese è stato involontario e avvenuto durante l’azione di gioco. Tuttavia, la sanzione severa è stata confermata, influenzando pesantemente l'esito della partita, che si è poi conclusa con la vittoria dell’Ungheria ai rigori.

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Il Ricorso Respinto e la Reazione della FIN

La decisione della giuria d’appello di respingere il ricorso presentato dalla FIN ha suscitato ulteriori polemiche. La federazione italiana aveva chiesto la ripetizione del quarto di finale, basando la sua richiesta sulle evidenti incongruenze tra l’espulsione di Condemi e la cancellazione successiva della sua squalifica. La giuria, tuttavia, ha respinto il ricorso, pur rimuovendo la squalifica che avrebbe impedito al giovane giocatore di partecipare alle partite successive.

La decisione appare contraddittoria: se l’espulsione è stata giustificata, perché rimuovere la squalifica? Al contrario, se la squalifica viene annullata, non si comprende la logica dell'espulsione iniziale, che ha lasciato l'Italia in inferiorità numerica per un periodo decisivo del match. Questa apparente incoerenza ha alimentato il sospetto che ci siano state influenze esterne nella conduzione dell'incontro.

Le Reazioni: Rabbia e Sconcerto

Le reazioni del mondo della pallanuoto italiana non si sono fatte attendere. Il CT Sandro Campagna e il presidente della FIN Paolo Barelli hanno espresso la loro frustrazione per quello che considerano un errore arbitrale che ha compromesso il percorso olimpico del Settebello. In particolare, Barelli ha criticato duramente l'uso del VAR, che invece di correggere gli errori, ha finito per aggravare la situazione.

Francesco Condemi, al centro della vicenda, ha reagito con maturità, sottolineando come l’episodio rifletta la prevalenza della politica sullo sport, ma ha anche promesso di tornare più forte di prima. Attraverso i social media, ha invitato a mantenere alta la testa, ribadendo l'orgoglio di rappresentare l'Italia.

 

Verso il TAS: Un'Opzione Concreta?

Alla luce di queste controversie, la FIN sta valutando un ricorso d’urgenza al TAS, una mossa che potrebbe sconvolgere l’intero torneo olimpico di pallanuoto. La decisione di portare la questione davanti al tribunale sportivo internazionale sarebbe giustificata dalla volontà di ottenere giustizia per un episodio che ha, secondo molti, compromesso la legittimità della competizione.

 

In conclusione, la vicenda rappresenta un altro capitolo nella storia delle controversie sportive, dimostrando quanto sia sottile il confine tra la giustizia sportiva e l’errore umano. Mentre la pallanuoto italiana riflette sul futuro, la speranza è che simili episodi non si ripetano e che lo sport possa tornare a essere una vetrina di correttezza e competizione leale.

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